E quando l'avventura finisce...

Ormai sono passati quasi tre mesi dal mio ritorno e mi sento finalmente pronta a rielaborare tutto quello che è successo nei miei folli sette mesi finnici. Ricordo i primi periodi nella pioggia e solitudine mentre tutti i miei amici postavano foto dalle spiagge e mi raccontavano delle loro avventure estive e io non potevo che pensare ma chi me lo ha fatto fare? Perchè sono qua? Non era abbastanza quello che avevo a Udine? Ricordo però anche le lacrime quando mancavano pochi giorni al mio ritorno in patria... ormai mi sentivo parte del folle mondo finnico e non ero certa che la caotica Italia potesse più fare per me. Proprio per questo penso che nonostante i grandi pianti, le maledizioni che ho lanciato ad ogni singola betulla nel raggio di settanta kilometri, la perplessità antropologica ad ogni "muro" finnico, ne sia valsa la pena. Perchè è vero che quando sono stata in Portogallo e Brasile non ho mai avuto un cedimento o nostalgia di casa ma è altrettanto vero che da nessuno dei due paesi me ne sono andata piangendo.
Penso che il Portogallo sia il mio posto, quel luogo nel mondo in cui arrivi e pensi sono a casa, quì è dove sono destinata a stare. Sono cose che si sentono. Ma la Finlandia con il suo essere così diversa da me, silenziosa e a volte quasi scorbutica mi ha insegnato tantissimo. A credere solo in me stessa, a essere più intraprendente e indipendente. La calma. Ripudio lo stress da luoghi caotici e ho apprezzato invece i posti con poche persone perse nei propri pensieri. Posso individuare almeno 13 ragioni per cui - citando il titolo del blog- è valsa la pena perdersi per il mondo: 
  • Rapporto con la natura: sono sempre stata molto più cittadina che naturalista. Ho sempre espresso ammirazione per le belle piazze, gli sfarzosi palazzi, le architetture arzigogolate...ma che dire di un bosco? Di un lago? Non li ho mai guardati con interesse. Eppure quando passeggiavo nella foresta in riva al lago vicino a casa mia e guardavo lo spettacolo di fronte a me non potevo che sentirmi felice e in pace con me stessa. Una sensazione quasi di Nirvana. C'era il vento che ululava, il buio, il gelo e la neve. E io che non potevo che fermarmi guardare il lago e pensare quanto ero fortunata in quel momento. Ora che sono tornata ho preso mille depliant all'ufficio turistico della mia regione per capire dove posso provare le stesse sensazioni qua in Italia e con enorme sorpresa ho scoperto che ci sono tantissimi posti meravigliosi di cui ho ignorato l'esistenza per 25 anni. Beata Finlandia che mi ha aperto gli occhi :)
  • Silenzio: è risaputo: noi italiani siamo dei grandi chiaccheroni. Il silenzio viene sempre visto come indice di qualcosa di sbagliato. E spesso finiamo per riempire il tempo con sciocche considerazioni perchè il non dire niente ci mette in imbarazzo. Ma perchè? Ogni tanto stare assieme e dare il tempo di pensare può essere meraviglioso... si dicono meno banalità ed ovvietà e si da il tempo di ragionare su quello che si vuol dire. Elaborare i pensieri. Ed è terapeutico perchè ognuno di noi ha bisogno del proprio spazio anche quando siamo in compagnia...
  • Stare con se stessi: probabilmente per i nostri standard i finlandesi amano eccessivamente la solitudine però devo ammettere che è un'ottima strategia per rinforzarsi caratterialmente. Spesso deleghiamo agli altri la responsabilità di renderci sereni e non ci rendiamo conto delle nostre grandi potenzialità. Quando non c'è nessuno a cui chiedere un consiglio o che possa fare le cose per noi siamo costretti ad agire solo basandosi sulle nostre forze. Inoltre abbiamo tanto più tempo per pensare e quindi conoscerci meglio.
  • Indipendenza: penso questa sia la più grande differenza tra italiani e finlandesi. Fin da piccoli imparano a pensare a se stessi: in prima elementare dopo scuola tornano a casa da soli e aspettano fino a che i genitori non tornano a casa. D'inverno facendo molto freddo indossano tutti una pesante tuta termica: ogni volta che escono in giardino a scuola per giocare (ogni fine lezione) si vestono in silenzio senza che nessuno sbraiti e gli dica di coprirsi. Stesso discorso vale per il mettersi in fila. Escono da soli fin da piccoli a giocare. Prendono il treno in assoluta autonomia già a 12 anni. Certamente è una realtà più sicura della nostra per cui i genitori hanno meno preoccupazioni ma questo non toglie che maturino molto prima di noi e spiega anche perchè a 18 anni tutti siano perfettamente in grado di vivere da soli e molti scelgano di partire zaino in spalla per andare dall'altra parte del mondo. Utopia per la stragande maggioranza dei dicciottenni italiani. 
  • Rispetto: non c'è il bisogno irrefrenabile tipicamente italiano di fregare il prossimo. Se c'è una regola esiste anche una motivazione e questo è sufficiente perchè tutti le rispettino. Non esiste finlandese che non paghi il biglietto del treno. Non esiste finlandese che parcheggi dove non può. Non esiste finlandese che inventi fantomatiche norme per fregarti. Non esiste finlandese che abbandoni le carte in giro. Non esiste finlandese che non rispetti la fila. Non esiste finlandese che non paghi le tasse. La conseguenza è che le cose funzionano e senza troppe difficoltà. 
  • Natale: ma quanto è bello vedere le luci sulle casetta in legno colorate e la neve ovunque? Ci sarà pure una ragione se Babbo Natale è finlandese :) E la cultura del natale è così radicata che da ottobre si inizia a festeggiare i Pikkujoulu ossia i piccoli natali: in genere ad alto tasso alcolico ( si narra i dipendenti siano autorizzati ad esprimersi liberamente perfino con il proprio capo perchè nei pikkujoulu tutto è permesso!) e con deliziosi dolcetti speziati. C'è poi una forma di mania per i biglietti natalizi... una persona media ne invia almeno sessanta se non vuole creare tensioni irrecuperabili con parenti, conoscenti e pseudoconoscenti. 
  • Sauna: God bless sauna! Non c'è nulla al mondo di più rilassante di una seduta di sauna per poi rotolarsi nella neve. Uscire nel gelo, sedersi con una birra al caldo, guardare fuori dalla finestra e vedere un metro di neve. Lottare con se stessi per rimanere il più possibile e poi correre fuori, al gelo e scegliere se saltare dentro il buco nel lago ghiacciato o appunto rotolarsi nella neve. Per un paio di secondi non si riesce a respirare e poi si sente un formicolio che indica che il relax sta arrivando. Dopo una seduta così anche il più insonne sarebbe in grado di fare una splendida dormita. Penso che una delle ragioni di tanta capacità di mantenere la calma in Finlandia dipenda dalla sauna :)
  • Lingua: l'ho scritto mille volte...in finlandese fa morire dal ridere :)
  • Finlandesi: per quanto folli...la loro è una follia bella. Ti fanno venire la gastrite con le loro stranezze. Ma sono sempre gentili. Non esiste finlandese che ti urli contro. E nonostante tutto, la solitudine a cui ti costringono ( bella si ma non se diventa perenne), i loro amletici silenzi, il loro fuggire vigliacco, le loro amnesie... li ami perchè sono belli. Ma belli belli belli. 
  • Alcol: Le conversazioni dal venerdì pomeriggio alla domenica sera non ve le scorderete mai. Saranno le più assurde e illuminanti di tutta la vostra vita. 
  • I miei alunni: Nonostante i limiti linguistici che hanno reso difficile comunicare siamo diventati amici. E mi mancano tanto :)
  • I nuovi amici: quando si parte si trova sempre qualcuno che farà parte della tua vita per sempre...


E ovviamente la ragione più importante: i ricordi per sempre. Quelli che anche a  90 anni ti faranno venire il sorriso. M'immagino a parlare con i miei nipotini e a dirgli... e perchè non sai cos'è successo a me una volta in Finlandia <3


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