Una scritta a Carcelén Bajo: La libertà è come il mattino, ci sono quelli che camminano nella notte per trovarla e altri che aspettano addormentati |
Colinas del Norte, il quartiere dove lavoro, non si è sempre chiamato
così. Dopo molti anni di gestione dissennata da parte di una cooperativa il
popolo si è ripreso il quartiere ed ha deciso di abbandonare il vecchio nome
Comité del Pueblo n° 2. Quest’esigenza nacque sia dal fatto che trovare lavoro
dichiarando di provenire da Comité del Pueblo con la sua pessima reputazione
era impossibile, sia per esprimere una rottura con il passato. “Bienvenidos a
Colinas del Norte, un barrio lindo y limpio para vivir” (“Benvenuti a Colinas
del Norte, un quartiere bello e pulito dove vivere”): la prima volta che ho
letto questo cartello non ho potuto che storcere il naso. Colinas un quartiere
bello: sarebbe ironia questa? Le strade sono rotte, la gente è povera, le case
cadono a pezzi, i cani randagi ad ogni angolo. Solo quando il presidente di ASA
ci racconta la storia che ha cambiato Comité del Pueblo n°2 in Colinas del
Norte capisco che quella del cartello non è affatto ironia: le strade pochi
anni fa non esistevano, sono stati gli abitanti a costruirle con la loro
fabbrica di adoquinos e con il loro lavoro volontario gratuito a servizio della
comunità. Hanno deciso con le loro assemblee di volere una biblioteca, un orto,
di voler impegnarsi a mettere su un’impresa tutta loro per la raccolta differenziata
dei rifiuti e di utilizzare gli scarti organici per produrre compost che poi
avrebbero venduto.
Fin quando non è arrivato il municipio che ha deciso di
prendersi il business dei rifiuti (amici italiani: vi ricorda qualcosa?) e di
togliere questo bellissimo progetto al popolo. Fin quando non si è cominciato a
stare relativamente bene a Colinas, tanto che la gente non frequenta più le
assemblee di quartiere come prima, come se sentissero di non avere più nulla
per cui lottare. Ma com’è possibile? C’è ancora tantissimo da fare! È vero, per
loro adesso Colinas del Norte, sezione La Planada, è un posto bellissimo e
pulitissimo, ai miei occhi la lotta è solo all’inizio e i risultati ottenuti
dovrebbero spingere gli abitanti a fare di Colinas un esempio virtuoso per
tutti, non ad adagiarsi su quello che hanno già ottenuto! Festa di Natale ad Acuarela |
E mi sento simile a loro, agli abitanti di Colinas, proprio perché non sono una privilegiata, non vengo da una famiglia agiata a regalare quaderni e vestiti né a saldare debiti di istituzioni educative che gestiscono male i soldi. Arrivo senza una lira solo grazie all’UE che copre tutte le spese e vengo a cercare io aiuto. Forse perché come loro tendo a passare inosservata, un Paese che non brilla nei mondiali di calcio nonostante questo sia lo sport nazionale, né è famoso per i cappelli Panama che portano il nome di un altro Stato ma sono confezionati in un paesino ecuadoriano noto per aver ospitato l’assemblea costituente del 2008. E chi di voi sapeva che il cioccolato più buono al mondo, quello svizzero, è prodotto con cacao ecuadoriano? L’Ecuador ha cambiato il mio modo di vedere le cose, il mio concetto di acqua calda, di necessità, di relazioni interpersonali, di opportunismo, di tempo, ha cambiato persino la mia grafia dato che i compiti che copio sui quaderni di tutti i bambini sarebbero totalmente incomprensibili se li scrivessi normalmente. Non sto imparando un mestiere, non sto visitando occasionalmente un bel Paese con tante assolate spiagge: sto imparando a vivere secondo nuovi paradigmi.
Paola A.
Nessun commento:
Posta un commento